giovedì 31 maggio 2018

Come riutilizzare i vecchi libri scolastici

I libri di scuola

Ogni persona durante i suoi anni di studio compra e utilizza moltissimi libri scolastici che però occupano spazio, pesano e al termine della scuola non vengono più usati e lasciati da parte o buttati. Quando poi vengono gettati via, devono essere smaltiti. Ma come ridurre la quantità di libri in circolazione e riutilizzarli al meglio e quanti libri scolastici vengono comprati da ogni studente nell’arco della vita?
All’inizio di qualsiasi nuova scuola, che sia secondaria di primo grado, liceo o università, si comprano in media 30 libri e all’inizio di ogni nuovo anno se ne comprano altri 6-10 libri. Alla scuola primaria ogni anno si spendono circa €200 e alle scuole medie e superiori circa €1000 l’anno. Inoltre ogni libro pesa mediamente un chilo e perciò gli studenti portano a scuola ogni giorno uno zaino che pesa più o meno 7-9 chili. Per ridurre la quantità di carta utilizzata per i libri, si potrebbero cancellare alcune informazioni inutili e superflue, perché in molte occasioni i libri comprati non vengono spiegati del tutto, lasciando argomenti da parte. Sarebbe bene riassumere ciò che non è importante così da dedicare più tempo a temi più interessanti o necessari.
Invece per diminuire il numero di libri in circolazione si possono passare libri in buona condizione ad amici e parenti più piccoli che hanno bisogno dello stesso volume. Si possono ridarli anche alla cartoleria dove sono stati comprati, o portarli al centro di riuso della propria città se è possibile.

 Fabiani Rebecca
Lanciani Alessia
Nardi Rebecca
Polci Caterina
Ricciardi Greta
Senigagliesi Alisia
2 A Scuola secondaria di primo grando Dante Alighieri

venerdì 25 maggio 2018

I BAMBINI E IL GIOCO

Giocare è molto importante. I giocattoli non sono l'unico mezzo che il bambino ha per giocare. Quello che serve a far crescere in modo sano il bambino, non è il giocattolo ma il gioco. Il bambino deve giocare molto e avere pochi giocattoli, e adatti alla sua età.

Il bambino non sa nulla della vita e impara principalmente attraverso il gioco. Prima di tutto impara a usare i cinque sensi: la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto, il gusto. Impara a spostarsi in tutte le direzioni, usando mani, ginocchio.Ogni anno un bambino riceve dai propri parenti e amici molti regali di cui la maggior parte sono giocattoli, come per esempio a Natale, compleanno,Pasqua.....molti di questi regali verranno gettati nella spazzatura.

FINO A QUALE MOMENTO DELLA VITA UN BAMBINO GIOCA CON I PROPRI GIOCATTOLI?

Secondo alcune ricerche risulta che un bambino giochi con lo stesso giocattolo fino a che non avvenga lo sviluppo sociale,cioè quando un bambino comincia a relazionarsi con gli altri bambini, preferendo giocare con loro invece che con i suoi giocattoli.

CHE FINE FANNO I GIOCATTOLI NON PIU' UTILIZZATI?

A questo quesito esistono diverse risposte: Ci sono persone che preferiscono sbarazzarsene gettandoli semplicemente nella spazzatura;Altri preferiscono regalarli a persone da loro conosciute che hanno un figlio che ci giocherebbe volentieri; altri ancora  decidono di portarli al centro di riuso per far felice un' altro bambino.Negli ultimi decenni si stanno sviluppando sempre di più i giochi elettronici che vengono utilizzati  molto di più rispetto ai giochi da tavolo.Nella nostra classe composta da 23 alunni la maggior parte dei ragazzi ha conservato i propri giochi nelle loro case,mentre il resto li ha o buttati o regalati ad altre persone.

Questo articolo è stato realizzato da:
Diego
Eleonora
Giacomo
Elisa
Nicolas
Sofia

giovedì 24 maggio 2018

L'infanzia e i suoi giochi


I giochi non sono più quelli di una volta. Prendiamo in considerazione “Monopoly” e la sua evoluzione nel tempo. Negli anni ‘30 era un semplice insieme di pedine fatte in legno da giocare su una base di cartone, ideato per far si che i bambini sviluppassero un maggior senso economico. Nonostante ciò anche i classici hanno bisogno di evolversi, per contrastare la minaccia del mondo videoludico. Ora è semplicemente un mezzo di svago dove i bambini entrano a contatto con i mezzi attuali come le carte di credito.              
A contrasto fin dal ’45, con l’invenzione del primo videogioco, iniziò quella che oggi è la piaga per tutti i genitori, il mondo videoludico.
Ma la vera domanda è: meglio un videogame o un gioco da tavolo?                          
Al giorno d’oggi i ragazzi preferiscono senza dubbio l’elettronica, anche se diversamente da come la pensano i genitori anche questa ha dei vantaggi,   in un computer possiamo accedere a molte piattaforme online quasi tutte gratuite e se noi scarichiamo una o venti applicazioni lo spazio che occupano e l’impatto ambientale è sempre lo stesso. L’unico e grande svantaggio è per il cervello: creano un effetto di dipendenza psicologica.
I giochi da tavolo invece, permettono ai bambini di giocare in gruppo o singolarmente evitando di rimanere davanti a uno schermo nonostante smaltire un “Monopoly” è ben diverso da smaltire un videogioco.                 
Per questo oggi il dubbio più grande è se comprare un videogioco o un gioco da tavolo.

Questo giornale è stato scritto da: Antonio, Chiara, Eva, Fabrizio e Giorgia

Questo giornale è stato sponsorizzato da: 2°B Dante Alighieri, Piaggio News, Piaggio Aereospace.