giovedì 24 maggio 2018

L'infanzia e i suoi giochi


I giochi non sono più quelli di una volta. Prendiamo in considerazione “Monopoly” e la sua evoluzione nel tempo. Negli anni ‘30 era un semplice insieme di pedine fatte in legno da giocare su una base di cartone, ideato per far si che i bambini sviluppassero un maggior senso economico. Nonostante ciò anche i classici hanno bisogno di evolversi, per contrastare la minaccia del mondo videoludico. Ora è semplicemente un mezzo di svago dove i bambini entrano a contatto con i mezzi attuali come le carte di credito.              
A contrasto fin dal ’45, con l’invenzione del primo videogioco, iniziò quella che oggi è la piaga per tutti i genitori, il mondo videoludico.
Ma la vera domanda è: meglio un videogame o un gioco da tavolo?                          
Al giorno d’oggi i ragazzi preferiscono senza dubbio l’elettronica, anche se diversamente da come la pensano i genitori anche questa ha dei vantaggi,   in un computer possiamo accedere a molte piattaforme online quasi tutte gratuite e se noi scarichiamo una o venti applicazioni lo spazio che occupano e l’impatto ambientale è sempre lo stesso. L’unico e grande svantaggio è per il cervello: creano un effetto di dipendenza psicologica.
I giochi da tavolo invece, permettono ai bambini di giocare in gruppo o singolarmente evitando di rimanere davanti a uno schermo nonostante smaltire un “Monopoly” è ben diverso da smaltire un videogioco.                 
Per questo oggi il dubbio più grande è se comprare un videogioco o un gioco da tavolo.

Questo giornale è stato scritto da: Antonio, Chiara, Eva, Fabrizio e Giorgia

Questo giornale è stato sponsorizzato da: 2°B Dante Alighieri, Piaggio News, Piaggio Aereospace.   
                                                                    

                  



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